30 aprile – 8 giugno 2008
The Core of Industy è un concorso internazionale di fotografia promosso dal Comune di Reggio Emilia e dall’Associazione Industriali della Provincia di Reggio Emilia nell’ambito di Fotografia Europea, che si propone di mettere a fuoco l’essenza dell’attuale realtà industriale europea e al tempo stesso locale. L’aspetto architettonico e paesaggistico, così come il contesto ambientale, l’elemento umano e le implicazioni sociali dei mutamenti industriali in atto, sono alcuni degli aspetti di un’indagine che cerca di mettere in risalto criticità ed eccellenze.
Durante Fotografia Europea 2008 sono stati esposti allo Spazio Gerra i lavori di 30 giovani artisti provenienti da 13 paesi europei: Carlos Albalà, Andrej Balco, Peter Bobby, Carmen Cardillo, Luca Casonato, André Cepeda, Alberto Dedé, Goran Galic / Gian Reto Gredig, Nelson Garrido, Tatu Hiltunen, Karin Jobst, Florian Joye, Mindaugas Kavaliauskas, Hyun-Jin Kwak, David Kuntzsch, Elsa Laurent, João Leal, Sergio Lovati, Javier Martinez Bueno, Sissa Micheli, Géraldine Millo, Anne Morgenstern, Tova Mozard, Olivier Nord, Tomaš Pospech, Ernst Van der Linden, Awoiska Van der Molen, Ea Vasko, Gabi Vogt, Vincent Zedelius.
Nella cerimonia di premiazione dello scorso 2 maggio sono stati proclamati i vincitori che hanno ricevuto un premio del valore di 5.000 euro per la realizzazione di un progetto fotografico sulla realtà industriale di Reggio Emilia.
Vincitori dell’edizione 2008 di The core of Industry sono stati i due artisti svizzeri Goran Galiċ e Gian-Reto Gredig, che con il loro lavoro “Ma biċe bolje” (“Andrà meglio”), incentrato sulla documentazione della Bosnia post-bellica, hanno convinto la giuria di specialisti composta da Gabriele Basilico, Elio Grazioli, Laura Serani, Silvana Turzio e Gianni Borghi, presidente degli Industriali di Reggio Emilia, che ha così motivato la propria scelta: “oltre che per qualità e originalità del linguaggio, il lavoro dei due artisti si distingue per la capacità di saper leggere la realtà e analizzare il territorio nei suoi molteplici aspetti”.
A partire dalla situazione della Bosnia del dopoguerra, “Ma biċe bolje” prende in esame la percezione e costruzione della realtà operata dall’immagine e dal linguaggio. “Attraverso il modo in cui accostiamo o giustapponiamo nella nostra installazione fotografie, video e testi, e attraverso le immagini e i racconti che ne risultano, abbiamo voluto indagare le possibilità di rappresentazione e percezione della realtà in generale, al di là della situazione della Bosnia post-bellica”, affermano gli autori.
I due giovani artisti sono a Reggio Emilia dallo scorso ottobre per effettuare i primi sopralluoghi e iniziare un lavoro li impegnerà nei prossimi mesi Goran Galiċ dietro la macchina fotografica e Gian-Reto Gredig in un’indagine video.
I risultati di questo lavoro saranno esposti in una mostra che entrerà a far parte del programma di Fotografia Europea – Reggio Emilia 2009, a partire dal prossimo 30 aprile.