SPAZIO GERRA


PROGETTO CULTURALE

Di un altro spazio come puro contenitore di mostre, conferenze e manifestazioni più o meno prestigiose o ammiccanti, rigorose o contaminanti, frequentate principalmente da un pubblico habitué, non sembra esserci un gran bisogno. Si apre così questo nuovo spazio che si presenta, anche grazie a tutte le sue trasparenze architettoniche, non solo come un punto di passaggio, ma anche come un momento di elaborazione per luoghi espositivi collocati in altri punti, più o meno istituzionali, della città. Al tempo stesso si tratterà però di portare anche la città, le sue immagini, dentro questo stesso spazio. Lo si dovrà fare letteralmente, senza rappresentazioni ulteriori, senza mediazioni: accostando le diverse immagini tra loro e confrontandole, e così confrontandoci con esse.

Porteremo allora dentro lo “Spazio Gerra” quelle che vogliamo chiamare le immagini della contemporaneità, nella loro varietà di espressione, di funzione, di manifestazione: arte, fotografia, pubblicità, televisione, cinema, grafica, illustrazione, fumetto, proiezione, video e computer. Ma anche quelle meno visibili, quelle mentali, suscitate dalle parole, dalla musica, così come quelle che non derivano direttamente dalla vista ma passano attraverso gli altri sensi: l’olfatto, il tatto, il gusto o l’udito.

Lo “Spazio Gerra” sarà uno spazio aperto, come la sua architettura, visibile dentro, attraverso, visitabile liberamente, accogliente, integrato nella vita della città.

Con questo spirito vorrà essere un luogo di dibattito sempre in atto, non un contenitore di discussioni, conferenze, proiezioni, incontri, ma una esposizione costante di materiali che discutono tra loro, che vengono discussi e si mettono in discussione. Tutto vi sarà “esposto”, non solo le opere, le immagini, ma le conferenze, i concerti, le proiezioni cinematografiche, i testi, gli oggetti, tutto quello che si vuole; e d’altro canto ci piacerebbe che la sua attività fosse vista come un tutto, un insieme, di cui mostre, conferenze, proiezioni, concerti, sono parti non separate.

Allo stesso modo lo “Spazio Gerra” non produrrà dei tradizionali cataloghi ma delle pubblicazioni che accompagneranno il flusso delle manifestazioni, documentandole ma anche arricchendole di apporti nuovi e diversi, costituendo in tal modo, ancor più che un strumento di approfondimento, qualcosa come un “materiale” ulteriore, parte integrante della stessa “esposizione” complessiva.

L’EDIFICIO

Donato al Comune di Reggio Emilia dalla signora Anna Maria Ternelli Gerra con lo scopo di creare un nuovo luogo culturale della città dedicato al marito, l’artista Marco Gerra (1925-2000), l’ex-albergo Cairoli, sito in piazza XXV Aprile, è stato recuperato con un innovativo progetto dell’architetto Christian Gasparini.

L’idea progettuale ha inteso sviluppare le potenzialità urbane e architettoniche del luogo, visto come snodo tra due parti della città storica: la piazza retrostante il Teatro Ariosto a Sud e lo spazio ribassato giustapposto alla Cavallerizza a Nord. Il risultato rappresenta una inedita soluzione urbana che attiva nuovi percorsi e scenari in una parte della città destinata a ricoprire, con il progetto di riqualificazione di piazza della Vittoria, un ruolo centrale del centro storico.

Piazza XXV Aprile e il nuovo centro culturale, essendo complementari l’una all’altro, si rigenerano reciprocamente in una dialettica spazio-temporale fra vuoto e pieno, sfondo e scena, trasparenza e opacità, sosta e movimento: ritornano a vivere come elementi dinamici, che dialogano trasformando lo spazio vuoto della piazza in un “pieno”, come spazio di riunione, percorrenza attraversamento e sosta.