Sono le news, bellezza! Vincitori e vinti nella guerra della velocità digitale

MERCOLEDÌ 22 GIUGNO ORE 21.00 /

SPAZIO GERRA – GIARDINO


Michele Mezza
(giornalista, fondatore di RAI NEWS) e Angelo Agostini (direttore di Problemi dell’informazione) dialoganoall’informazione e sulle nuove forme di giornalismo partecipato (citizen journalism).

Nel libro Sono le news, bellezza! Vincitori e vinti nella guerra della velocità digitale Michele Mezza esamina i profondi e rapidi cambiamenti dell’informazione nell’era dei social network e avanza proposte innovative e alternative di giornalismo e di comunicazione digitale.

Come afferma nella prefazione al libro Derrick De Kerckhove “oggi la notizia si diffonde e sviluppa istantaneamente. La popolazione mondiale si è trasformata in una redazione globale”, sprigionando una straordinaria energia creativa e prefigurando un nuovo “umanesimo digitale” fondato sulla relazione non più unidirezionale tra produttore e consumatore di informazioni, sull’agorà come luogo di formazione della notizia e sull’estrema individualizzazione dei consumi e della produzione di contenuti digitali (Zygmunt Bauman). A partire da questo cambiamento in atto, che secondo Michele Mezza riporterebbe la comunicazione ad una sua dimensione originaria di orizzontalità, condivisione e scambio all’interno di una “economia del dono”, nasce una nuova figura di mediatore, sorta di news-jockey, “grande selezionatore che sceglie nel flusso il tema, il concetto, l’informazione da proporre e contestaualizzare ai propri utenti”. La rete diventa così la nuova infrastruttura dell’editoria, mentre il remix, inteso come reimpaginazione di un flusso di news già date,  il format della notizia. “E’ la fine dei recinti, la moltiplicazione dei confini mobili, la capacità di reinserimento di soggetti sparsi e la restituzione della voce a quanti erano stati ridotti a spettarori-lettori, quello che si sta verificando a valle del terremoto innescato da innovazioni democratiche, sotto forma di piattaforme di libero accesso e di uso amichevole” (Pier Luigi Celli, dalla postfazione).

In questo contesto globale come si  presenta la situazione italiana? In che modo riguadagnare il ritardo accumulato, per vincere nella “guerra delle news”?