SABATO 21 APRILE ore 1030
Smart (Brain) City con Derrick De Kerckhove
Workshop dedicato alle best practice di applicazione al territorio e ai servizi dei social network.I casi di Toronto e Barcellona
“In questo contesto le forme tradizionali del Welfare per sopravvivere devono rilegittimarsi, e rendersi più sostenibili, proprio grazie a nuove forme di coinvolgimento dei destinatari dei servizi, che possono rifinire modelli gestionali e di erogazione dei servizi più adeguati[…] “
IL CASO TORONTO
“OUT CITY OUR FUTURE” : Questo è lo slogan utilizzato dalla città di Toronto per sensibilizzare i cittadini a migliorare la propria città. A Toronto esiste un portale per conoscere, farsi coinvolgere e condividere i propri pensieri sulla pianificazione della città per far sì che Toronto continui a essere un luogo ideale per vivere, lavorare, investire e giocare.Toronto dopo essere entrata a far parte del gruppo delle 40 metropoli, monitorate dalla Clinton Foundation, che stanno compiendo un percorso di transizione, è entrata nel mirino di IBM che ha aperto lì il suo Business Analytics Solution Center. La città sta lavorando in particolare sul miglioramento del traffico e sull’uso di gas naturale derivato dalla trasformazione dei rifiuti urbani per far muovere i mezzi municipali. È fondamentale perciò interrogarsi su come si possa avviare uno sviluppo urbano sostenibile, sfruttando la tecnologia per rendere la città moderna, un luogo privilegiato di efficienza e risparmio energetico, di rispetto dell’ambiente e di accessibilità. La divisione IT della città di Toronto fornisce servizi a 14mila client della rete, a 460 siti e gestisce circa 5mila chiamate all’help desk al mese. Esso offre e-mail, telefono e servizio fax, e fornisce sistemi informatici aziendali, nonché la gestione dei mainframe e dei sistemi client/server. Con il chief information officer, David Wallace, abbiamo parlato del rapporto tra tecnologia e sviluppo della città.[ Antonio Savarese]
BARCELLONA
Endesa, multinazionale spagnola, annuncia il suo nuovo impegno in un progetto di “modernizzazione energetica”, al fine di trasformare Barcellona in una SmartCity: contatori intelligenti, microgrid, nuovi impianti di illuminazione pubblica ed una rete di infrastrutture per la carica delle auto elettriche, il tutto rivolto alla creazione di una sempre maggiore efficienza energetica. L’obiettivo è quello di dare vita ad una nuova tipologia di città, che si adatti alle esigenze attuali e future delle persone e della società, e che contribuisca alla ricerca e alla realizzazione di uno sviluppo sostenibile. Come già ha fatto Enel in Italia, Endesa applicherà nuovi strumenti di distribuzione energetica, i cosiddetti “contatori intelligenti”, attraverso i quali è possibile aumentare la consapevolezza dei consumi e dunque ottimizzarli. Questi innovativi sistemi, infatti, permettono al cliente di monitorare e pianificare il proprio consumo, portando non solo ad un maggiore risparmio, ma anche ad una consistente riduzione delle emissioni di gas serra.
http://www.fastcoexist.com/1679127/the-top-10-smart-cities-on-the-planet
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Domenica 21 Aprile Ore 10.00
Il Remix delle News. I nuovi mestieri dell’informazione.
Laboratorio multimediale e case history dell’editora globale, con Anna Masera(responsabile della news digitali della Stampa), Riccardo Staglianò (giornalista di Repubblica) e Simone D’Antonio (presidente di Youth Press Italia).
Conduce Michele Mezza.
Tom Curley, il direttore dell’Associated Press, nel discorso di apertura della conferenza dell’Online News Association del 2004 ha detto:
« come abbiamo potuto vedere chiaramente nell’ultimo anno, i consumatori vorranno utilizzare la natura interattiva di internet per partecipare direttamente allo scambio delle notizie e delle idee. L’informazione come lezione sta lasciando spazio all’informazione come conversazione »
“I giornalisti stanno imparando a integrare nel loro lavoro gli strumenti e i risultati permessi dai Social Media. In definitiva stanno lentamente velocemente cambiando il loro modo di lavorare e di elaborare le news senza stravolgere l’essenza del giornalismo. È un processo ormai inesorabile in cui, grazie anche agli esempi che sono in grado di osservare, stanno imparando un rapporto nuovo con i contenuti e con nuovi modi di relazionarsi, e saranno sempre più affiancati da strumenti specializzati, eventualmente coincidenti con il meccanismo editoriale stesso.
La linea editoriale del futuro sarà un software?” [leggi tutto]